Gli organismi viventi come strutture aperte dissipative
Gli organismi viventi si comportano, dal punto di vista termodinamico, come dei sistemi aperti che scambiano continuamente materia, energia ed informazioni con l’ambiente esterno. Secondo le teorie di I. Prigogine, premio Nobel per la Fisica, tali sistemi aperti appaiono come complesse strutture dissipative capaci di mantenersi lontano dall’equilibrio termodinamico, anche grazie all’adozione di meccanismi adattativi adeguati alle sollecitazioni esterne.
In effetti, cinque organi di senso, vista, gusto, olfatto, tatto, udito, attraverso i rispettivi recettori, sono “portali” di comunicazione che permettono all’organismo vivente di funzionare come una struttura dissipativa, in continuo scambio di informazioni tra ambiente esterno ed interno. I segnali ricevuti dall’esterno sono trasformati in impulsi elettro-chimici veicolati internamente ed elaborati dal Sistema Nervoso Centrale (SNC).
Tale processo interpretativo produce delle immagini interiori che appaiono anche livello cosciente e che sono capaci di generare un diretto impatto sul nostro stato e condizioni di benessere. Questo lo sosteneva anche Jacobo Grinberg-Zylberbaum nella sua Teoria Sintérgica secondo la quale il campo creato dai neuroni è in grado di modulare, dare forma ad una matrice pre-spaziale (un reticolo olografico non-locale che pervade la realtà); in particolare J. Grinberg riteneva che tali configurazioni della matrice pre-spaziale venissero poi percepite interiormente dal soggetto come sequenze di immagini.
Questo modello dell’essere vivente, essenzialmente di natura termodinamica, oggi può essere esteso grazie alla Teoria Quantistica dei Campi (TQC) fino raggiungere l’infinitamente piccolo quantistico.
La visione della Teoria Quantistica dei Campi (TQC)
La TQC è tra le più alte costruzioni teorico-sperimentali mai sviluppate dall’uomo per investigare le profondità della Natura: l’attuale Modello Standard della fisica quantistica poggia sulla TQC.
Nella TQC, le particelle quantistiche o quanti diventano “condensazioni”, ovvero increspature, di campi che pervadono la realtà: si tratta dei cosiddetti campi di Gauge (ad es. i fotoni sono quanti, eccitazioni del campo di Gauge elettromagnetico).
Anche il vuoto quantistico (che costituisce il 99,999…% della materia), assume un nuovo significato nella TQC: non è assenza di materia, ma è il livello minimo di energia dei campi di Gauge. Pertanto, il vuoto è assume il ruolo di una sorta di matrice universale (che ricorda la matrice per-spaziale di J. Grinberg): un caos vibrante, da cui emergono e spariscono particelle virtuali. Questo concetto di vuoto fa si che nessun corpo sia statico ed isolabile, ma tutto risulta accoppiato con tutto.
Alla luce della TQC, la biologia quantistica afferma che le funzioni biologiche, nonché le attivazioni delle reazioni bio-chimiche della vita, sono espressione di risonanze e stati di oscillazione coerente. Si ricordano in tal senso gli studi pionieristici di H. Froelich ed i lavori di E. Del Giudice e G. Preparata sui domini di coerenza dell’acqua nei sistemi biologici.
Secondo la TQC, in particolare, la coerenza emerge come conseguenza di fenomeni di rottura di simmetria che portano ordine nella materia attraverso modi di vibrazione bosonici. In altre parole, sono le rotture di simmetria a generare quell’informazione, codificata nei modi vibrazionali dei bosoni di Nambu Goldstone (NG), che si manifesta secondo strutture e geometrie ordinate: semplificando, potremmo dire che i bosoni di NG costituiscono dei quanti di informazione che conferiscono ordine e forma a materia ed energia. I bosoni di NG non vanno confusi con i bosoni di Gauge, che sono i mediatori delle forze fondamentali.
In sintesi, l’organismo vivente potrebbe essere visto, nel suo intimo, come un’articolata gerarchia multi-livello di strutture coerenti, ciascuna delle quali è caratterizzata da un proprio ritmo oscillatorio, o fase, espressione dei bosoni di NG in esse confinati. Una gerarchia di oscillazioni che si estende dalle particelle sub-atomiche, alle molecole, dagli organelli interni alla cellula ad essa stessa, dal tessuto all’organo, dall’insieme di organi all’organismo intero.
Ad esempio, è noto che il liquido cefalorachidiano che pervade tutto il nostro organismo è sede di gerarchie di domini oscillatori di coerenza. Esso occupa i ventricoli cerebrali, gli spazi sub-aracnoidei delle meningi e il sacco durale del midollo spinale; ne consegue che tale liquido, grazie alla sua pervasività, potrebbe costituire una sorta di paesaggio informativo, vitale e vibrante attraverso il quale ha luogo un flusso di comunicazioni quantistiche (attraverso i bosoni NG) , oltre ai ben noti percorsi neuronali.
In sintesi, tutta la realtà appare istantaneamente interconnessa, correlata ed accessibile per risonanza di fase tra strutture coerenti. Questo avvicina molto la fisica teorica e la psicologia analitica: vuoto quantistico e inconscio potrebbero essere pensati come nomi diversi che descrivono la stessa realtà. Nel libro “L’uomo e i suoi simboli” C.G. Jung poteva perciò affermare che: “Teoricamente dovrebbe essere addirittura possibile far sgusciare fuori dall’inconscio collettivo non solo la psicologia del verme, ma anche quella della cellula isolata”.
La natura delle immagini simboliche
Come anticipato precedentemente, J. Grinberg riteneva che le configurazioni della matrice pre-spaziale, generate dal campo neuronale, venissero percepite interiormente dal soggetto come sequenze di immagini. Anche secondo C.G. Jung, il susseguirsi delle immagini costituisce il linguaggio dell’anima: un linguaggio che evocano simboli, archetipi, che a loro volta sono contenitori di informazioni: sensazioni, emozioni, sentimenti.
Secondo quanto detto sulla TQC, le immagini potrebbero rappresentare espressione integrata di una molteplicità di campi generati dalle complesse strutture coerenti presenti nell’organismo vivente, strutture che si estendono dal livello sub-atomico a quello macroscopico. Questo trova conferma nel modello dissipativo del cervello di G. Vitiello dove la generazione di informazione (ovvero di immagini) del cervello/mente avviene attraverso delle rotture di simmetria, che generano a loro volta i bosoni di NG.
Si consideri inoltre che, sempre secondo la TQC, i bosoni di NG sono sempre accompagnati da difetti topologici (ad es. micro-vortici nei liquidi cellulari). Questi difetti topologici, a loro volta, creano le condizioni per il conferimento della massa ai bosoni di NG, attraverso le interazioni con i campi di Higgs: come dire le immagini simboliche, inizialmente codificate come informazione pura attraverso i modi dei bosoni di NG, si trasformano letteralmente in energia/massa, materia vivente.
Semplificando, si potrebbe dire che la sollecitazione esterna (o interna) determina nell’organismo una rottura di simmetria, e quindi l’emergere di un’immagine interiore e di un flusso di materia/energia. Il livello minimo di energia, sinonimo di equilibrio ottimale, si recupera attraverso la trasformazione o dissipazione di energia. L’adattamento, infatti, è volto a ristabilire una condizione di simmetria.
La più semplice reazione di dissipazione è l’arco riflesso semplice. Il segnale in entrata è trasformato in impulso elettro-chimico, non viene interpretato dal sistema ma eccita una reazione immediata uguale e contraria. Il sistema mantiene il proprio stato energetico dissipando verso l’esterno pressoché tutta l’energia che era entrata.
In una seconda modalità, gli impulsi elettrochimici provocati dal segnale in entrata sono decodificati dal sistema secondo il proprio modello interpretativo, che modula la reazione al fine di ripristinare la simmetria ed il livello di minima energia libera.
In una terza modalità, gli impulsi elettrochimici provocati dal segnale in entrata sono decodificati dal sistema secondo il proprio modello interpretativo, ma non hanno la possibilità di essere dissipati in una reazione immediata. La dilazione della risposta lascia il sistema in uno stato in cui l’energia libera non è minima e la rottura di simmetria sta mantenendo il sistema in uno stato di minore capacità adattativa, registrando una perdita di gradi di libertà. In questa condizione il sistema ha comunque bisogno di dissipare l’energia e recuperare la simmetria mediante i campi di Gauge. Il segnale in entrata è attualmente decodificato dal sistema secondo il proprio modello interpretativo e può essere gestito in altri due percorsi dissipativi: il sogno o il corpo. In entrambi i casi la modalità dissipativa è uguale nella sua dinamica, pur manifestandosi in due diversi percorsi.
Un esempio clinico della Fisica delle Immagini Simboliche
Vediamo un esempio clinico.
Le difficoltà che vivo al lavoro sono intense e stanno mettendo a dura prova la mia capacità di dare risposte adeguate alle richieste che vengono poste; non posso reagire con un arco riflesso semplice perché “manderei a quel paese qualcuno” e ciò significherebbe il mio licenziamento istantaneo; non ho nemmeno la possibilità di ricontrattare in modo ragionevole le condizioni di lavoro a causa della non disponibilità dell’amministratore. Sono costretto perciò a differire, o peggio a sospendere le reazioni dissipative alle sollecitazioni quotidiane che ricevo al lavoro.
Il mio sistema di decodifica dei segnali ha interpretato la situazione in cui mi trovo al lavoro “come se fossi davanti ad un plotone di esecuzione”; questa espressione corrisponde a come mi sento quando sono al lavoro. Ora è l’immagine di me davanti al plotone di esecuzione che contiene l’energia da dissipare; essa può essere scaricata in un vissuto onirico oppure prendere la via dei sintomi e segni del corpo. Poiché devo mantenermi il più possibile efficiente nel contesto del lavoro, una modalità dissipativa diventa la comparsa attacchi di panico in contesti diversi dal lavoro. L’attacco di panico in questo caso è la modalità attraverso cui riesco a dissipare l’energia trattenuta. Durante l’attacco di panico mi sento “come se fossi davanti ad un plotone di esecuzione”. Ecco l’immagine simbolica. Il plotone di esecuzione è il significante che collega l’evento attacchi di panico al suo significato: come mi sento quando sono al lavoro.
L’impossibilità di ripristinare la minima energia libera in tutto il sistema, produce una compartimentazione della dinamica di ripristino della simmetria. Una parte di me può apparentemente adattarsi e rimanere funzionante nel contesto per me importante, il lavoro, mentre tutta l’energia reattiva è dissipata altrove, in attacchi di panico mentre sono al supermercato o in un luogo qualsiasi, sintomi di per sé senza motivo logico apparente, se non fosse che in quei momenti mi sembra di essere davanti ad un plotone di esecuzione, proprio come mi sento quando sono al lavoro.
La compartimentazione dell’energia provoca una perdita della coerenza elettrodinamica quantistica multilivello dell’organismo e ciò può condurre ad ulteriore frammentazione della coerenza di sistema, se altri stimoli esterni sono elaborati in percorsi simbolici con modalità differita.
Conclusioni sulla Fisica delle Immagini Simboliche
La Teoria Quantistica dei Campi ci permette di estendere il modello termodinamico di un organismo vivente al punto di vederlo come un’articolata gerarchia multi-livello di strutture coerenti. Una gerarchia che si estende dalle particelle sub-atomiche, alle molecole, dagli organelli interni alla cellula stessa, dal tessuto all’organo, dall’insieme di organi all’organismo intero.
Negli scambi di materia, energia ed informazioni con l’ambiente esterno, l’organismo genera delle immagini interiori che appaiono anche livello della coscienza e che sono capaci di generare un diretto impatto sul nostro stato e condizioni di benessere.
Nelle Medicine tradizionali, come anche nelle discipline analitiche in psicologia, il linguaggio delle immagini ha, infatti, un ruolo fondamentale. Oggi anche la TQC, estesa agli organismi viventi, supporta la convinzione che il percorso diagnostico e terapeutico non possa prescindere dalla decodifica del significato simbolico dei sintomi.
Tratto da: https://www.neuroscienze.net/fisica-immagini-simboliche/