Ansia e cervello
L’ansia è uno stato fisico, emotivo e psicologico e in sé non comporta connotazioni negative. In realtà è una risposta emotiva universale, che può avere intensità e cause diverse. Da un punto di vista evolutivo ad esempio, l’ansia ha avuto una funzione importante: ci ha permesso di sopravvivere e affrontare minacce e pericoli. Esistono fondamentalmente due tipologie di ansia, l’ansia normale e l’ansia patologica. Nella prima, lo stato di attivazione neuropsicologica avviene in seguito a uno stimolo reale. Tutte le risorse psicofisiologiche sono volte a gestire pericoli reali e mobilitare risorse operative personali per affrontare situazioni temibili. Al contrario, quando l’intensità, la frequenza e la durata di queste risposte aumentano, portando a una diminuzione dell’efficacia nella gestione delle minacce, l’ansia diventa patologica. Nell’ansia patologica, le minacce sono solitamente legate a situazioni o eventi indefiniti che vengono considerate minacciose anche se non lo sono. Questo è il risultato di un’elaborazione cognitiva errata, che porta a una valutazione imprecisa della situazione. Il meccanismo dell’ansia è il risultato di attività neuropsicologiche reciprocamente continue, che si verificano molto rapidamente e sono quindi spesso difficili da controllare.
Le principali strutture coinvolte sono:
–Talamo: una struttura situata al centro del cervello. Agisce come stazione di classificazione: il suo compito è elaborare le informazioni sensoriali e indirizzarle a diverse regioni del cervello responsabili della rielaborazione di queste informazioni;
–Corteccia cerebrale: elabora le informazioni sensoriali. La corteccia comunica quindi con le strutture più antiche del cervello, preparando così il corpo alla risposta;
–Amigdala: una struttura situata al centro del cervello, contenente informazioni per apprendere ed esprimere risposte di paura. Insieme ad altri elementi del circuito cerebrale, elabora la regolazione del comportamento e la risposta dell’organismo a stimoli minacciosi;
–Le vie efferenti dei circuiti dell’ansia e della paura: possono attivare risposte corporee, come aumento della frequenza cardiaca e del tono muscolare, aumento della frequenza respiratoria e della sudorazione, temperatura corporea e cambiamenti nel sistema gastrointestinale.
L’attivazione di queste strutture è simultanea, reciproca e costantemente aggiornata.
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